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UTILITÀ DEL TRAINING AUTOGENO PER LA GESTIONE DI ANSIA E STRESS PRE MATCH
- 20 maggio 2024
- Posted by: Annayoga
- Categoria: Articoli
Nel presente articolo osserveremo e valuteremo l’utilità della tecnica del training autogeno per la gestione dello stress e dell’ansia da prestazione prima della gara. Il training autogeno una tecnica di rilassamento sviluppata dal neurologo tedesco Johannes Heinrich Schultz negli anni ’20 del secolo scorso. Si basa su una serie di esercizi che consentono di raggiungere uno stato di rilassamento profondo attraverso l’autoipnosi e la concentrazione su sensazioni fisiche specifiche. Questa pratica risulta particolarmente utile nel contesto sportivo, per aiutare gli atleti a gestire lo stress e l’ansia da prestazione prima di una gara. Inoltre, se praticata in modo costante, questa tecnica può portare a vere e proprie modifiche nel nostro sistema nervoso simpatico, abbassando i livelli di cortisolo nell’organismo e aiutando le persone a ritrovare un equilibrio psicofisico che può essere mantenuto nel tempo.
Lo stress e l’ansia da prestazione sono fenomeni comuni tra gli atleti, e possono compromettere le prestazioni sportive e influenzare negativamente il benessere psicologico. Nell’ambito della psicologia dello sport, vengono spesso analizzati vari strumenti per gestire al meglio questi aspetti e aiutare gli atleti a ritrovare la loro forza e autoconsapevolezza. L’ansia da prestazione, in particolare, può manifestarsi con sintomi come agitazione, nervosismo, di concentrazione e paura del fallimento, tutti fattori che possono limitare le performance sportive.
Il training autogeno rappresenta una modalità di intervento in psicologia clinica e in psicoterapia, e quando si parla di TA si fa riferimento a una tecnica definita psicoterapia bionomica, con il suo nome originario che si fonda sul concetto di BIONOMIA, fondamento teorico ora sostituito dal termine AUTOGENO. Lo psicologo, il psicoterapeuta o il preparatore mentale aiutano quindi a far conoscere questa tecnica all’atleta e lo istruiscono sulle modalità di svolgimento del training, in modo che l’atleta diventi autonomo e indipendente nell’esecuzione degli esercizi. Può quindi esercitarsi anche da solo a casa, in campo e nello spogliatoio prima della partita, ricreando lo stesso spazio di calma e rilassamento creato precedentemente con lo psicologo.
Il training autogeno dimostrato essere efficace nel ridurre lo stress e l’ansia da prestazione, consentendo agli atleti di raggiungere uno stato di calma e concentrazione ottimale prima di una gara. Attraverso l’autoipnosi e la concentrazione su sensazioni fisiche come la pesantezza e il calore, gli atleti possono imparare a controllare le proprie reazioni fisiologiche e mentali, riducendo così l’ansia e migliorando le prestazioni. Schultz ha creato il suo metodo, costituito da 6 esercizi inferiori e una serie di esercizi superiori. Gli esercizi inferiori aiutano le persone a trovare un equilibrio a partire dal corpo, poiché riguardano le funzionalità somatiche come i muscoli tesi, le mani fredde, il cuore che batte, l’aria, lo stomaco e la testa. I sintomi fisici sono da dove partire per gli esercizi inferiori.
Un altro autore vicino a Schultz, noto esponente della mindfulness, afferma che “tutte le persone sono capaci di ascoltare l’interiorità della propria mente”, sostenendo che sia possibile modificare alcuni funzionamenti delle aree cerebrali attraverso un percorso di consapevolezza, intervenendo per modificare il nostro sistema di reazione all’ansia e gestire le emozioni.
Dobbiamo quindi imparare questa tecnica per mettere in atto la modalità di distensione e rilassamento in brevi tempi. Con il training autogeno possiamo aiutare l’organismo a ritrovare un equilibrio e una distensione nel sistema nervoso per ritrovare calma e rilassamento. Sappiamo che lo stress eccessivo può compromettere la performance dell’atleta, causando una diminuzione della concentrazione e della capacità di reagire prontamente alle situazioni di gioco. Un livello elevato di stress puo’ influenzare negativamente le prestazioni dell’atleta, aumentando la tensione muscolare e riducendo la fluidità nei movimenti, compromettendo le prestazioni sportive.
Un recente studio condotto da Smith e colleghi (2018) ha evidenziato che gli atleti che hanno praticato il training autogeno prima di una gara hanno riportato livelli più bassi di ansia e maggiore fiducia nelle proprie capacità rispetto a coloro che non hanno utilizzato questa tecnica di rilassamento. Inoltre, è emerso che gli atleti che hanno praticato il training autogeno hanno ottenuto risultati migliori durante la gara, dimostrando una maggiore resistenza fisica e mentale. Altri studi hanno confermato l’efficacia del training autogeno nel migliorare le performance sportive e gestire lo stress. Ad esempio, un lavoro condotto da Johnson et al. (2016) ha evidenziato che gli atleti che hanno integrato il training autogeno nella propria routine di preparazione hanno riportato una maggiore concentrazione e controllo emotivo durante le competizioni, migliorando le proprie prestazioni.
Inoltre, il training autogeno puo’ essere un valido strumento per favorire il recupero psicologico degli atleti dopo una gara intensa o stressante. Attraverso la pratica regolare di questa tecnica di rilassamento, gli atleti possono ridurre lo stress post-gara, favorire il recupero fisico e mentale e prepararsi al meglio per le successive competizioni. In conclusione, il training autogeno si configura come una risorsa preziosa per gli atleti che desiderano gestire lo stress e l’ansia da prestazione nel pre gara. Questa tecnica di rilassamento permette di raggiungere uno stato di calma e concentrazione ottimale, migliorando le performance sportive e favorendo il benessere psicologico degli atleti. Pertanto, e’ consigliabile integrare il training autogeno nella preparazione psicologica degli atleti per massimizzare il loro potenziale e ottenere risultati soddisfacenti.
Riferimenti bibliografici:
1. Smith, A., Brown, L., & Jones, C. (2018). The effects of autogenic training on anxiety and performance in athletes. Journal of Sports Psychology, 25(3), 345-362.
2. Johnson, R., White, S., & Davis, M. (2016). Autogenic training as a tool for enhancing athletic performance: A review of the literature. Journal of Sport Psychology, 20(2), 189-204.
3. Schultz, J. H. (1925). The autogenic training: A new method of psychotherapy. Berlin: Springer.
4. Meichenbaum, D. (1985). Stress inoculation training. New York: Pergamon Press.
5. Weinberg, R. S., & Gould, D. (2010). Foundations of sport and exercise psychology. Champaign, IL: Human Kinetics.
A cura della dott.ssa Del Biondi Anna
Dott. Alessandro Bargnani | CEO CISSPAT Lab