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STEREOTIPI E ATTIVITA’ SPORTIVA: 3 MODI IN CUI CI INFLUENZANO
- 24 aprile 2023
- Posted by: Elena Graffi Brunoro
- Categoria: Articoli news News dal campo
Gli stereotipi possono essere definiti come delle credenze condivise, relative a caratteristiche personali e comportamenti di un dato gruppo di individui. Sono spesso l’esito di processi di semplificazione del ragionamento per cui il nostro cervello, per così dire, cerca delle risposte semplici a temi complessi, cercando di definire delle categorie sulla base di poche caratteristiche. Parlando di gruppo, ci riferiamo qui ad un insieme di individui che condividono uno o più attributi scelti (es. età, sesso o peso). Gli studi sugli effetti degli stereotipi nell’ambito dell’attività sportiva si sono concentrati su tre differenti modalità d’influenza:
- Discriminazione
Il primo modo in cui gli stereotipi possono influenzare la performance in ambito sportivo è attraverso l’interazione diretta tra un possibile bersaglio ed una persona che si comporta con questo sulla base degli stereotipi in cui crede (che chiameremo percettore). Questa modalità d’interazione prende il nome di discriminazione o stigmatizzazione. In queste situazioni, l’influenza delle credenze stereotipate sul bersaglio può confermare i giudizi del percettore verso la categoria, ma anche modificare il comportamento della persona bersaglio ed, eventualmente, confermare le credenze erronee, conducendo infine a quelle che vengono definite “profezie che si autoavverano”. Queste previsioni sul futuro condizionano le azioni di una persona producendo risultati in linea con le sue aspettative, confermando la veridicità della previsione.
Un esempio di questo fenomeno è visibile nello studio di Trouilloud, Sarrazin, Martinek & Guillet (2002) su alcuni insegnanti di educazione fisica, i quali hanno riportato come questi avrebbero delle aspettative differenti verso i propri studenti. Nonostante alcune di queste aspettative si fossero rivelate inaccurate, la loro influenza è stata tale da modificare la motivazione e la visione di sé degli studenti, comportandosi in linea con le aspettative dell’insegnante anziché secondo il proprio potenziale. Infatti, gli studenti di cui l’insegnante aveva aspettative più alte hanno performato meglio al test finale rispetto a quelli di cui ne aveva di più basse, a prescindere da capacità precedenti. Inoltre, le aspettative dell’insegnante hanno avuto un effetto significativo sulla percezione delle proprie abilità degli studenti.
- Internalizzazione dello stereotipo
Vivendo all’interno di comunità sociali, all’interno delle quali gli individui interagiscono e si confrontano l’un l’altro, una parte del proprio essere viene definita attraverso l’interazione tra l’individuo ed i contesti sociali in cui vive. Il senso di appartenenza ad un dato gruppo sociale, ad esempio, definisce parte dell’identità di una persona, andando a costituire quella che viene definita identità sociale (Tajfel & Turner, 1979). Anche il modo in cui l’ambiente riconosce l’appartenenza o meno dell’individuo ad alcuni gruppi, rispetto ad altri, influenza la definizione della propria identità. Misuriamo noi stessi anche da come veniamo definiti dagli altri. L’incorporazione di alcune idee stereotipate all’interno della definizione del sé viene definita internalizzazione dello stereotipo.
Parte della ricerca su questo argomento si è dedicata all’ambito degli stereotipi legati all’invecchiamento, assumendo che questi siano assimilati all’interno della percezione di sé dei grandi adulti. Queste percezioni legate al proprio invecchiamento svolgono una funzione filtrante, entro cui le esperienze di vita vengono interpretate. Ad esempio, un calo nella forza fisica può essere più facilmente interpretato come segno dell’invecchiamento in un individuo che ha idee negative circa questo processo, rispetto a un individuo che ne ha di positive. Un progetto di ricerca che ha utilizzato la Aging Stereotypes and Exercise Scale ha mostrato come gli stereotipi legati all’invecchiamento nell’ambito dell’attività sportiva possano predire significativamente la partecipazione ad attività fisiche di individui tra i 60 e 93 anni. In particolare, l’apertura verso nuove esperienze sembra aumentare la partecipazione ad attività fisiche poggiando su meccanismi come la convinzione che le proprie capacità possono essere migliorate con l’esperienza, l’idea che l’attività fisica comporti benefici per la salute e una predisposizione positiva verso l’invecchiamento. Al contrario, l’idea che le proprie capacità siano immutabili nel tempo, supportata dal timore che l’attività fisica comporti rischi per il fisico, idee negative verso l’invecchiamento ed un basso senso di valore interno, sembra limitare la partecipazione in queste attività.
- Minaccia dello stereotipo
Ad ogni modo, le persone non interiorizzano sistematicamente degli stereotipi altrui all’interno della propria identità, eppure la sola presenza di stereotipi nell’ambiente può suscitare la paura di essere giudicati tramite questi anziché come individui, influenzando il comportamento delle persone. La teoria della minaccia dello stereotipo (Steele, 1997) analizza l’argomento proprio da questo punto di vista. Questo fenomeno è stato per la prima volta dimostrato da Steele e Aronson (1995), i quali hanno osservato come la performance degli studenti afro-americani era minore quando un test veniva presentato come un test che misura l’intelligenza (attivando lo stereotipo secondo cui gli afro-americani siano poco intelligenti) rispetto a quando non veniva presentato in questo modo. La minaccia dello stereotipo è un fenomeno situazionale: non richiede che la persona bersaglio abbia internalizzato lo stereotipo nel suo sistema di credenze, è sufficiente invece la presenza di questo nell’ambiente per influenzare il suo comportamento, anche nel caso in cui questa si senta competente e consideri l’attività importante per sé stessa.
Un esempio in ambito sportivo, in particolare in relazione agli stereotipi di genere, è visibile nel golf. In particolare, è stato mostrato che, dicendo a golfisti maschi che le donne hanno una prestazione migliore rispetto agli uomini nel putt, la precisione dei loro lanci peggiora rispetto alla propria media e rispetto ad atleti a cui non è stato detto ciò. Questo effetto, viceversa, è stato osservato anche in esperimenti in cui a golfiste di sesso femminile è stato elicitato l’idea di una prestazione inferiore rispetto al sesso maschile.
CONCLUSIONE
Sembra quindi che le idee stereotipate siano in grado di influenzare sia il nostro comportamento che le prestazioni sportive in molteplici modi, alcuni più espliciti, altri meno. Come possiamo allora andare oltre la loro influenza? Probabilmente conoscere i modi in cui questi ci condizionano è solo il primo passo da fare per rispondere a questa domanda.
A cura del Dott. Roberto Locatelli
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Cisspat Lab
BIBLIOGRAFIA
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- Trouilloud, D. O., Sarrazin, P. G., Martinek, T. J., & Guillet, E. (2002). The influence of teacher expectations on student achievement in physical education classes: Pygmalion revisited. European Journal of Social Psychology, 32, 591–607.