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Legare un team. Lavorare con pratiche di team building
“Un gruppo diventa un vero team quando tutti i membri che lo compongono sono abbastanza sicuri di sé e del contributo che possono dare, da riuscire a lodare la preparazione degli altri partecipanti.”
Norman G. Shidle
Un buon numero di atleti in un rettangolo di gioco non possono essere definiti una squadra.
Sembra una affermazione assodata, che diamo tutti per scontato; il punto però è dare una chiara risposta alla domanda: cosa dona a un gruppo di atleti professionisti la giusta dose di coesione, comunicazione, confidenza, chiarezza sul proprio ruolo e di quello dei propri compagni?
Conoscenza e familiarità tra le persone, chiarezza e importanza dei diversi ruoli, creano l’intesa giusta e la sincronia tra i giocatori.
Sviluppare questa rete è possibile grazie alla condivisione di esperienze nel tempo, c’è bisogno quindi di occasioni in cui costruire attivamente le interconnessioni tra i membri del gruppo squadra.
Le attività di team building sono l’insieme dei momenti volti a definire e strutturare un gruppo di lavoro. Questi tipi di attività vengono promosse per sviluppare un senso di coesione e fiducia tale da sentirsi parte di qualcosa di unico, parte di un’entità che condivide dei valori, norme e regole con il fine di far stare bene i membri e per far funzionare al meglio il team.
Un membro che si sente parte di un team solido, familiare e che valorizza ogni membro e ruolo, è più motivato, più determinato, più grintoso. In una squadra con queste caratteristiche un atleta sarà indotto a trasmettere la sua energia agli altri membri e gli allenatori sanno bene che una squadra unita, in cui i singoli lavorano insieme, è più probabile che raggiunga dei risultati.
Sono delle attività che tendono a promuovere un’ottica di reciproco aiuto ed arricchimento partendo dal lato umano per poi arrivare a quello produttivo.
Le attività più funzionali sono costituite da alcuni passaggi essenziali, un lavoro a priori che deve in primis identificare.
- I bisogni della squadra.
- Le dinamiche che fanno bene al clima di squadra.
- Le capacità, le risorse condivise dai membri e su cui poter far leva.
- Coinvolgere l’interesse dei membri e quindi far leva su interessi personali e condivisi. di interessare i membri della squadra.
- Pianificare periodicamente gli interventi, le attività, con i loro tempi e le loro modalità
Queste pratiche vanno ad integrare alcune dimensioni specifiche:
- La cultura organizzativa cioè l’intreccio dei valori, azioni e comportamenti percepite come appartenenti alla società/squadra e condivise da i membri del team.
- Produttività dei membri, rinnovando la routine dei giocatori e inferendo così motivazione ed energia, oltre che benessere
- Lo sviluppo di abilità come l’ascolto, l’assunzione di responsabilità e l’altruismo.
Le attività di team building si presentano quindi come uno strumento in grado di generare un impatto positivo non solo per i “performer”, ma per l’intera realtà sportiva/aziendale che crea e consolida legami e connessioni tra i ruoli cruciali su cui poggia l’intera società.
Varie ricerche scientifiche sostengono l’efficacia delle strategie di team building per strutturare un’intesa di gruppo.
Una delle ricerche più recenti a riguardo (Gonzalez & Rolman, 2010) sottolinea la prevalenza dei risultati positivi quando si è creato in precedenza uno spazio di condivisione di conoscenze comuni, abilità ed energie creative.
Un’altra ricerca propone quattro attività che aiutano particolarmente a costruire team altamente efficaci: comunicazione aperta, inclusione, fiducia e risoluzione dei conflitti. I team di successo si sono impegnati in attività che hanno aumentato la loro capacità di comunicare, creato un ambiente inclusivo, costruito relazioni di fiducia e imparato come affrontare i conflitti.
Si è provato che in team che hanno utilizzato tecniche che andavano a migliorare queste dimensioni, i singoli membri avevano una migliore discriminazione critica della condizione, un miglior processo di decision making e una migliore sincronia fra loro. (Cox & Holloway, 2011; Mercier, 2012).
Il binomio team building e sport è vincente anche per i non professionisti; le attività sportive, affiancate a pratiche cooperative, sono divertenti e piacevoli.
Per creare il bel gioco di squadra, per stabilire sincronia e rodare per bene gli schemi, c’è bisogno di un clima sereno e di un coinvolgimento piacevole, di sentirsi parte di qualcosa di “bello”.
Per questo molte pratiche di team building, in società sportive ma anche in aziende di altro tipo, si propongono come giochi per esplorare le particolarità dei singoli membri, le situazioni di difficoltà che possono stimolare il miglioramento e i punti di forza del gruppo, tutto questo appunto divertendo e coinvolgendo il gruppo squadra.
Lavorare sodo è necessario, ma se la squadra conosce i suoi punti deboli e forza, le minuziose caratteristiche dei propri componenti, il lavoro quotidiano può realmente prendere una direzione definita e aumentare giorno per giorno il miglioramento e la sincronia della squadra.
“Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme e un progresso, lavorare insieme e un successo.”
(Henry Ford)
Luca D’Onorio De Meo
Bibliografia:
- J. M. More, M. Everly, R. Bauer, “Multigenerational Challenges: Team Building for positive clinical workforce outcomes”, the online journal of issues in nursing, 2016.
- M. R. Beauchamp, D. McEwan, K.. J. Waldhauser. “Team building: conceptual, methodological and applied considerations”; Edited by “Elsevier Journal”, Volume 16, August 2017, Pages 114-117.
- Cox, J., & Holloway, M. (2011). Workshop on knowledge transfer in a multigenerational business environment. Review of Management Innovation and Creativity, 4(10), 23–33.
- Gonzalez, C. M., & Rolman, S. (2010). Building blocks of teamwork. Effective strategies can reduce turnover rates, improve group cohesion, and nurse satisfaction. Advanced Healthcare Network. Retrieved from http://nursing.advanceweb.com/Article/Building-Blocks-of-Teamwork.aspx