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E’ risaputo che lo sport può generare alti livelli di stress e ansia e se questi non vengono affrontati possono continuare ad avere effetti dannosi sulle prestazioni di un atleta.
Ma cosa è veramente l’ansia?
In generale, l’ansia è costituita da componenti cognitive, come i pensieri e la paura di sbagliare un calcio di rigore o una battuta, e componenti somatiche, come la sudorazione eccessiva e l’aumento del battito cardiaco. L’ansia può presentarsi come transitoria, e quindi manifestarsi solamente in specifiche situazioni, oppure diventare una parte stabile della persona, che quindi tenderà a reagire o in modo ansioso a stimoli che di solito non causano stress.
Tuttavia, nel contesto sportivo vengono utilizzati altri termini per descrivere l’ansia. In particolare, sono state descritte diverse tipologie in relazione allo sport, in relazione al momento in cui insorge e come si manifesta. L’ansia da prestazione è quella maggiormente studiata e può essere accomunata all’ansia da palcoscenico; nello sport può manifestarsi a seguito di un’eccessiva pressione esercitata dai compagni di squadra, dai tifosi o come conseguenza di prestazioni scadenti che hanno generato imbarazzo e perdita di fiducia in sé.
Molti atleti di fama mondiale hanno dovuto fare i conti con questa tipologia di ansia come, per esempio, Federica Pellegrini e Simone Biles che si sono espresse in questi termini:
“Quando ti trovi in una situazione di forte stress puoi andare fuori di testa. Non riesci a gestire le tue emozioni. Ora mi devo concentrare sulla mia salute mentale. Mi sono sentita tutto il peso del mondo sulle mie spalle”. Simone Biles
“L’ansia è diventata il mio guaio più grave […]. Quando l’ansia toccava l’apice, non riuscivo nemmeno a entrare in acqua: arrivavo ai blocchi di partenza e correvo via”. Federica Pellegrini
L’ansia è una delle variabili più analizzate nell’ambito sportivo in quanto si relaziona con molti aspetti della prestazione sportiva.
Nello sport gli allenatori svolgono un ruolo importante nell’influenzare l’ansia degli atleti. In particolare l’ansia degli atleti può aumentare o diminuire in base alla percezione che gli atleti stessi hanno dei comportamenti messi in atto dal proprio coach. Infatti si è scoperto come i comportamenti del coach percepiti come controllanti e una relazione negativa con l’allenatore aumentano i livelli di ansia da competizione degli atleti. Viceversa, se gli atleti percepiscono un elevato supporto da parte dell’allenatore questo può ridurre l’ansia pre-gara.
L’ansia può influire su altri ambiti della prestazione sportiva, come l’insorgenza di un infortunio sportivo, la riabilitazione o il ritorno allo sport. L’ansia è spesso intesa come risposta allo stress e di conseguenza è direttamente correlata al rischio di infortunio sportivo. Per esempio, subito dopo un infortunio, è probabile che l’atleta sperimenti ansia legata al processo di recupero; quando il recupero fisico va un po’ a rilento, o ci sono dei momenti di arresto, è probabile che l’ansia aumenti ancora di più. Al contrario quando l’atleta inizia a percepire e interiorizzare i progressi fisici acquisiti grazie alla riabilitazione anche i sentimenti di ansia e altre emozioni negative diminuiscono.
L’ansia però può influenzare in modo significativo anche il processo del ritorno allo sport; la paura del reinfortunio può avere un impatto negativo sulle prestazioni atletiche dopo il ritorno dall’infortunio. Un atleta può esitare a dare il 100% a causa della mancanza di fiducia nella parte del corpo infortunata, con conseguente aumento della preoccupazione, ma anche un aumento del rischio di reinfortunarsi o di subire altre lesioni.
In breve, l’ansia legata allo sport può portare a un aumento del rischio di infortuni, ritardare e ostacolare la riabilitazione dell’infortunio e il processo di ritorno allo sport e aumentare il rischio di reinfortunio durante gli allenamenti e le gare.
Alla luce di quanto detto, si può affermare che l’ansia legata allo sport può avere un impatto negativo significativo sull’atleta. Chi lavora con gli atleti deve essere consapevole di come l’ansia possa influenzare le prestazioni di quest’ultimi nelle diverse situazioni. E’ importante essere consapevoli di come l’ansia possa trasferirsi da una situazione all’altra e di come questo sia molto soggettiva, va quindi fornita a ciascun atleta un’assistenza specifica.
A cura della Dott.ssa Aurora Schiesaro
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Cisspat Lab
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