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La musica come veicolo di benessere fisico e strumento per innalzare la performance
Notti magiche inseguendo in gol sotto il cielo di un’estate italiana…
Quante volte abbiamo cantato questa canzone a squarciagola per festeggiare una vittoria delle nostre Nazionali? Ebbene, la relazione tra la musica e lo sport si è ormai consolidata da anni ed è così forte che l’associazione tra questi due elementi, a volte, sembra del tutto naturale.
Sappiamo molto bene come lo sport (ma più in generale l’attività fisica e l’esercizio fisico) possa apportare grandi benefici alla salute di ognuno/a di noi: dedicare un momento della propria giornata all’attività fisica diminuisce il rischio di malattie cardiache, così come riduce la probabilità di diagnosi di diabete di tipo 2 e di alcuni tipi di tumore, aumenta la funzione e la forza muscolare e migliora il benessere psicologico.
Allo stesso modo anche la musica, se ben selezionata, risulta avere implicazioni positive sulla nostra salute in quanto è in grado di generare un miglioramento nelle nostre risposte emotive, aumentando i vissuti positivi e inibendo quelli negativi. Inoltre, le proprietà della musica sono in grado di indurre uno stato di rilassamento e riduzione dello stress.
Quando la musica è combinata con l’esercizio fisico i benefici aumentano. Le proprietà ritmiche della musica aiutano coloro che svolgono esercizio fisico a sincronizzarsi con il pattern di movimenti richiesto. Questo porta ad un miglioramento nella performance in quanto la simmetria del movimento, la coordinazione e l’equilibrio vanno ad aumentare. Allenarsi mentre si ascolta la musica riduce il consumo di ossigeno e permette di aumentare l’intensità e la resistenza all’esercizio.
Per far sì che le nostre playlist musicali possano effettivamente portare dei risultati positivi nelle nostre prestazioni o in quelle del/la atleta che seguiamo dobbiamo, però, tenere conto di due fattori musicali: i fattori intrinseci e i fattori estrinseci. I fattori intrinseci sono riferiti alla composizione del brano che ascoltiamo, e quindi alle sue caratteristiche melodiche ed armoniche, al testo, agli strumenti musicali utilizzati. I fattori estrinseci sono riferiti a come il brano viene interpretato da chi lo ascolta.
Oltre a questi due fattori musicali sono molto importanti anche i fattori personali (es. età, genere, tratti di personalità, influenza culturale, etc.) e situazionali (es. il luogo dove l’esercizio fisico si svolge o le caratteristiche dello svolgimento di tale esercizio fisico) riferiti a chi ascolta.
Durante l’esercizio fisico la musica è in grado di regolare la risposta psicologica di chi lo pratica infatti, canzoni con un ritmo veloce, e un testo motivazionale sono in grado di trasmettere energia in chi le ascolta e, al contrario, le canzoni con un testo povero (o che non lo hanno proprio) e un ritmo lento possono portare a sensazioni di rilassamento e sollievo.
L’ascolto della musica durante lo sforzo fisico può mostrarsi come una strategia cognitiva in grado di spostare l’attenzione dalle sensazioni di dolore e fastidio e incrementare l’esperienza dello stato di flow andando ad inibire la noia che può essere indotta dal compimento di un task ripetitivo.
In sostanza, la risposta alle qualità ritmiche della musica durante l’esercizio fisico porta ad una maggiore efficienza nella gestione delle energie, facilita l’acquisizione di nuove skill e, di conseguenza, migliora la performance.
Questi sono i benefici che la musica combinata con l’esercizio fisico può portare alla salute di ognuno/a di noi, ma possiamo utilizzare la musica per innalzare la nostra performance sportiva?
Gli/Le atleti/e di sport di resistenza e lunga durata possono godere dei benefici della musica sia nella fase di pre-competizione che nel processo di recupero dopo la gara. In questi sport la musica può avere la funzione di alleviamento del dolore e innalzamento dello stato emotivo se utilizzata in maniera asincrona, mentre, se utilizzata sincronicamente, può aiutare a mantenere un determinato carico di lavoro o addirittura può contribuire ad aumentare l’efficienza dell’atleta. Il nuoto è uno sport che richiede un pattern motorio regolare con movimenti ad alti ritmi degli arti ed uno schema respiratorio ben preciso. Durante la performance in questi sport non è permesso l’utilizzo della musica, ma nella fase di preparazione alla gara l’ascolto musicale può aiutare l’atleta nell’impostazione del giusto ritmo e distrarlo/a dalla possibile noia derivante dalla monotonia dovuta ripetizione dello stesso schema motorio per tutta la lunghezza della piscina.
Sebbene neanche negli sport di precisione, in cui viene richiesta estrema concentrazione e immersione nel compito, sia consentito l’uso della musica in fase di gara, anche in questo caso l’ascolto musicale può essere di grande aiuto nella fase precompetitiva. In queste discipline la musica può svolgere due funzioni: la prima è quella di bloccare ogni distrazione che può giungere dall’ambiente in cui l’atleta si trova a gareggiare e, dunque, creare il mindset ottimale e la seconda è quella di rinforzare l’identità dell’atleta in vista della sua performance.
Per quanto riguarda gli sport ad alto contatto fisico se pensiamo alla haka degli All Blacks neozelandesi capiamo quanto la musica possa produrre delle risposte motivazionali estremamente forti. Per la preparazione ad una gara in uno sport dove il contatto fisico è una delle principali componenti si consiglia l’utilizzo di brani con pronunciate basse frequenze, i quali sono i grado di generare delle sensazioni di forza e potenza fisica.
Questi sono solo alcuni esempi di come la musica può essere utilizzata nei diversi sport, ma l’aspetto più importante da ricordare è che, quando si decide di fare della musica uno strumento per innalzare la performance, la scelta dei brani deve sempre essere specifica e su misura rispetto all’atleta che la ascolta, all’ambiente in cui tale compito viene svolto e alle fasi della competizione in cui la musica è ascoltata. È, inoltre, di fondamentale rilevanza tenere conto del task richiesto dallo sport in cui si performa: per esempio negli sport ad alto contatto fisico la musica può essere utilizzata per innalzare l’attivazione fino al raggiungimento di alti livelli di energia in vista della gara, al contrario, nelle discipline di precisione (che, come abbiamo detto, necessitano di un basso livello di arousal) l’utilizzo della musica deve mirare al raggiungimento di stati massimi di rilassamento e concentrazione.
A cura della Dott.ssa Elisa Farris
Dott. Alessandro Bargnani | CEO CISSPAT Lab
BIBLIOGRAFIA
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https://www.salute.gov.it/portale/alcol/dettaglioContenutiAlcol.jsp?id=5567&area=alcol&menu=vuoto