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LA GESTIONE DELL’ANSIA NELL’EQUITAZIONE
- 4 marzo 2024
- Posted by: Annayoga
- Categoria: Articoli
L’Equitazione è l’unico sport olimpico in cui vi è la presenza di un animale, il cavallo, ed in cui uomini e donne competono alla pari, non vi è limite di età ed un singolo errore pregiudica l’intera gara.
Per questa particolarità la preparazione tecnica, fisica e mentale deve tener conto dell’equino, che percepisce le emozioni del proprio cavaliere e proprio per questo aspetto la gestione delle emozioni diviene un punto centrale affinché la prestazione non venga influenzata negativamente.
Come si manifesta l’ansia?
L’ansia è uno stato emotivo percepito come spiacevole, ma risulta utile se gestito in modo adeguato e non invalida la vita quotidiana, poiché ci permette di tenere alta l’attenzione per essere pronti ad usare le nostre risorse per reagire.
Molti cavalieri riferiscono di sentirsi bloccati davanti a determinate difficoltà, per esempio l’altezza di un ostacolo, atteggiamenti difensivi o di ribellione del cavallo in specifiche situazioni o a seguito di brutte cadute.
Sentirsi bloccati, avere manifestazioni somatiche come nausea/vomito, alterazione della temperatura corporea, il mal di testa, la perdita della lucidità ed irregolarità nella digestione rientrano nelle manifestazioni fisiologiche dell’ansia.
La reazione ansiosa può innescare il meccanismo di evitamento della difficoltà come non voler più montare o saltare,per paura di sbagliare.
Da cosa può essere scatenata?
Essa può essere scatenata dalla paura della sconfitta, desiderio di vincere eccessivo, paura di deludere gli altri, sindrome della paura di vincere (nikefobia), timore dell’avversario, timore di non saper gestire il cavallo, non fidarsi di lui.
Il cavaliere si sente ansioso e di conseguenza insicuro, trasmettendo queste sensazioni al cavallo involontariamente. Le situazioni ansiose possono essere innescate dall’errore nell’esecuzione di un esercizio, creando paura di provocare delusione nel genitore o istruttore; è per questi motivi che la preparazione mentale risulta fondamentale.
Mental training
Misurare il livello dell’ansia nel cavaliere è utile per valutare l’efficacia delle tecniche di mental training e per strutturare un percorso personalizzato.
La valutazione dell’ansia dipende dall’insieme delle aspettative, dei pensieri e delle convinzioni che il soggetto ha in una determinata situazione.
Diversi studi hanno rilevato come nell’attivazione della reazione ansiosa abbia un ruolo importante la percezione da parte del soggetto relativa alla controllabilità e incontrollabilità della situazione.
Una ridotta possibilità di controllo innesca un livello di ansia maggiore, mentre una buona possibilità di controllo determina livelli di ansia bassi.
Tecniche di Gestione dell’ansia nell’Equitazione
Self Talk positivo
Il self talk è il dialogo interiore che si attiva in occasione di gare, allenamento o momenti difficili. Lo stato ansioso può essere attivato o aggravato anche da alcune frasi che il cavaliere rivolge a sè stesso, come per esempio “non riuscirò a vincere”, “non posso sbagliare, devo vincere”, “farò una pessima figura, mi guardano tutti”, “sono troppo in ansia, non mi calmo”.
Trasformare il Self Talk negativo in positivo, provoca un decremento dei livelli di ansia e frustrazione.
La Visual Imagery
In uno sport come l’Equitazione, in cui le decisioni devono essere prese spesso in frazioni di secondi, pensiamo ad una gara di salto ostacoli o cross-country, in cui il cavaliere deve gestire le proprie emozioni, quelle del cavallo ed impostare bene una distanza, una girata, la concentrazione risulta essere un aspetto fondamentale a cui lo psicologo dello sport deve dedicare attenzione e fornire strategie per mantenerla, in allenamento e in gara.
Soprattutto nei contesti agonistici, compaiono molti fattori da dover gestire, come il frastuono, gli altri cavalli in campo prova, dover ripassare il percorso dopo la ricognizione, saper gestire l’adrenalina.
A questo scopo risulta fondamentale insegnare al cavaliere la capacità di rimanere focalizzato sul momento, ritirandosi in una sorta di bolla ed estraniandosi da tutti quegli elementi che potrebbero distrarlo dall’obiettivo finale e non farsi prendere dall’ansia.
Per evitare che ciò accada, l’ansia può essere trasformata in un nostro alleato, in energia positiva.
Come afferma Elena Giulia Montorsi “ La nostra mente ci fa vedere solo quello che potrebbe metterci in pericolo. Ci riempie di dubbi, ci fa immaginare cosa potrebbe succedere in seguito ad una caduta. Il nostro cervello è organizzato per farci sopravvivere; ecco perchè bisogna lavorare così intensamente sul proprio cervello e sulla propria psiche.”
Tra le strategie maggiormente utilizzate dai cavalieri, vi è la Visual Imagery, anche detta Visualizzazione.
Che cos’è? Perché risulta essere efficace negli sport equestri?
La visualizzazione è una tecnica in cui si attiva l’immaginazione mentale, in cui vengono indotte specifiche rappresentazioni mentali dalle più semplici alle più complesse. Si porta il cavaliere a visualizzare e rievocare un dato evento ed è molto importante l’aspetto della sensorialità, cioè sollecitare tutti i cinque sensi.
Nella visualizzazione si lavora con i meccanismi psichici di attenzione, concentrazione, memoria, autostima, per allenare l’atleta ad uno stato di attivazione mentale che in gara lo porterà ad esprimere al massimo le sue capacità.
Aiuta a diminuire l’ansia prima e durante la gara, aumentare la concentrazione e l’attenzione, migliorare il gesto atletico, migliorare la fiducia e l’autostima nelle proprie capacità ed aumentare la performance sportiva.
Vi sono diversi tipi di visualizzazione applicabili agli sport equestri.
– quella per allenamento ideomotorio, in cui viene stimolata la rappresentazione mentale del movimento; ha lo scopo di migliorare il gesto atletico, per esempio l’avvicinamento ad un ostacolo, la posizione in sella ecc. Per eseguire questa visualizzazione si possono usare tecniche di rilassamento poichè aiutano ad eliminare i fattori disturbanti esterni ed aumentare la concentrazione.
– visualizzazione sia del gesto atletico sia dell’ambiente della gara, questa ha lo scopo di desensibilizzare dallo stress e dagli stati di ansia ed aumentare la concentrazione. Si parte sempre da una tecnica di rilassamento, in seguito si procede alla visualizzazione degli stimoli legati alla paura della gara, questi vengono elaborati mentalmente e strutturati in maniera gerachica. I primi hanno un valore ansiogeno più basso rispetto ai successivi; infine ad ognuno degli stimoli ansiogeni viene associato un rilassamento neuromuscolare con visualizzazione progressiva di desensibilizzazione dall’ansia. Gli stimoli ansiogeni a cui può riferirsi la visualizzazione sono pensare ad una situazione difficile in gara, come ad una combinazione di ostacoli, un ostacolo particolarmente insidioso come un oxer, un fosso o una triplice, immaginare di non superare la situazione critica e accettare la sconfitta senza perdere l’autostima o di superarla con successo.
– Model training di Vanek, si contraddistingue dalla visualizzazione precedente, in quanto gioca sul Self- Talk, cioè il dialogo interno di rafforzamento dell’autostima. In questa tecnica si immagina la situazione della gara, sdrammatizzando gli scenari negativi, in modo che nessuno di questi rimanga così problematico da alterare l’equilibrio del cavaliere durante la prestazione. Il Model Training di Vanek allena a distaccarsi dall’ambiente esterno, in modo da annullare gli stimoli distraenti e concentrarsi sul gesto atletico.
Nel caso di persone molto ansiose, poco predisposte al rilassamento neuromuscolare, è possibile utilizzare altre tecniche:
- A) La tecnica di estinzione che consiste nel pensare ai diversi aspetti ansiogeni della gara, ci si soffermerà su questi pensieri affinchè non producano più ansia, l’obiettivo finale sarà estinguere l’ansia.
- B) Tecnica di rinforzamento in cui si suggerisce all’atleta di immaginare di superare brillantemente una gara e vedersi gratificato dagli altri, il rinforzo sociale è un fattore che contrasta l’ansia.
La psicologia dello sport applicata agli sport equestri risulta essere utile ed efficace per ottimizzare la performance ed affrontare le difficoltà, tramite l’applicazione delle diverse tecniche sopra elencate.
Nell’Equitazione vige una regola, se cadi da cavallo, risali subito in sella in modo da riacquistare fiducia in te stesso e nel cavallo.
BIBLIOGRAFIA:
Brugnoli Maria Paola (2005). “Tecniche di Mental Training nello sport. Vincere la tensione, aumentare la concentrazione e la performance agonistica”. Red
Gasperini Isabella (2020). “Vivere lo sport per crescere sereni. Tutto quello che c’è da sapere per sostenere piccoli sportivi.” Le Comete FrancoAngeli
https://www.tacchiacavallo.com/2018/04/mental-coaching-equestrian-sports-performance.html