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I minimi dettagli dei galàcticos
- 30 maggio 2018
- Posted by: Enrico Nerboldi
- Categoria: Articoli Uncategorized
Sabato 26/05/2018 si è conclusa a Kiev la 63° edizione della Uefa Champions League 2017/2018. La squadra del Real Madrid si è aggiudicata il trofeo vincendo in finale contro il Liverpool per 3 a 1. Per la terza volta consecutiva si è laureata campione d’Europa e per la tredicesima volta nella sua storia si è ritrovata sul tetto d’Europa. La squadra di Zinedine Zidane, oltre ad aver dimostrato a tutto il mondo la propria forza sul campo (a livello tecnico-tattico), è riuscita a portare a casa un successo così importante soprattutto grazie alla preparazione mentale alla partita. Il match disputato è stato quasi una fotocopia della finale di Cardiff del 2016/2017, sempre vinta dal Real ai danni della Juventus per 4 a 1. In entrambe le finali le squadre sono andate all’intervallo con il risultato in parità, mentre nella ripresa, la squadra di Madrid è riuscita ad imporsi ai danni degli avversari. Tra le due partite si trovano molte analogie, compreso il successo finale dei blancos. Una squadra con così tanto successo non può lasciare i propri risultati al caso, per questo è importante preparare la partita in ogni minimo dettaglio.
Per quanto riguarda la preparazione alla partita sicuramente il Real e il suo staff hanno cercato di richiamare lo stesso stato mentale/psicologico dei propri giocatori, insistendo su un’ottima preparazione fisica e mentale. La sicurezza in sè, la fiducia nel gioco, la comunicazione, il senso di appartenenza, la disciplina, la coesione di squadra, nella gestione dello stress e delle emozioni in gara.. oltre alla positività nel raggiungere il successo (Self-talk positivo). Difatti per vincere così tanti premi è fondamentale che i giocatori e la squadra abbiano delle doti cognitive non indifferenti.
Oltre ai tanti, piccoli gesti porta fortuna nei giorni precedenti alla gara, infatti, si è assistito anche una ripetizione del tutto curiosa e singolare. Il Real è infatti sceso in campo all’Olimpijski di Kiev con la stessa formazione della finale di Cardiff, dal primo all’ultimo giocatore. Fin qua tutto normale, quello che ha richiamato la nostra attenzione è l’identica disposizione e la stessa postura dei galàcticos al momento della foto di rito poco prima del fischio d’inizio:
Trova le differenze
Foto pre-partita finale di Kiev, Real Madrid-Liverpool (3-1)
Foto pre partita finale di Cardiff, Juventus-Real Madrid (1-4)
Come si nota dalle foto, i giocatori sono schierati nella stessa identica posizione e postura in entrambe le finali. Da sinistra a destra: In ginocchio Casemiro, Marcelo, Carvajal, Isco e Modric; in piedi invece Navas, Ramos, Kroos, Varane, Benzema e Ronaldo.
Dai risultati ottenuti si nota che i giocatori e lo staff, hanno preparato la finale in ogni piccolo particolare, ogni gesto è stato curato nel minimo dettaglio per essere in piena condizione al momento opportuno. Questo tipo di preparazione mentale, permette ai giocatori di “entrare” in uno stato di confort, di richiamare uno stato psico-fisico che in precedenza è stato accertato con ottime prestazioni. Questo porta anche ad una maggiore fiducia in sè e nei compagni ed una maggiore consapevolezza. A livello psicologico ogni dinamica che compone uno stato psico-fisico ottimale per la performance porta ad una maggiore efficacia motoria e mentale.
Le foto a confronto aprono un dibattito inconsueto, poiché, come visto in precedenza, la stessa identica postura dei giocatori può far parte delle routine pre-gara e dunque una sorta di preparazione alla partita. Alcuni sostengono che la loro sia una forma di Marketing essendo il Real Madrid una sorta di marchio con la strategia e l’obbiettivo (già raggiunto) di costruirne un mito. Altri invece affermano che la postura nella foto di entrambe le finali sia semplicemente una sorta di scaramanzia.
Per voi? Scaramanzia? Marketing? o preparazione mentale alla gara..?
A cura del Dott. Enrico Nerboldi
Responsabile C.I.S.S.P.A.T. Lab: Dott. Alessandro Bargnani