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Intelligenza emotiva e sport
Sappiamo che in ambito sportivo le emozioni hanno un ruolo cruciale, non è raro infatti che queste finiscano per prevalere sulla ragione, sia in bene che in male, soprattutto in quelle situazioni in cui è necessario prendere delle decisioni nell’arco di tempi ristretti. Le emozioni infatti hanno la capacità di imprimersi nel nostro sistema nervoso, andando a costituire dei meccanismi che predispongono all’azione e si possono attivare in automatico andando a rispondere a bisogni adattivi. Quando si parla di emozioni inoltre è importante considerare anche i fattori culturali e l’influenza dell’esperienza personale. A livello fisiologico e soprattutto comportamentale infatti non tutti rispondiamo alla stessa emozione in modo uguale.
Un costrutto utile a fare chiarezza su come le caratteristiche individuali possano interagire con le emozioni e che cerca di spiegare da cosa dipende il modo in cui interagiamo con esse è quello dell’intelligenza emotiva. L’idea dell’intelligenza emotiva si basa su una concezione più ampia dell’intelligenza, incentrata non solo su una gamma ristretta di abilità logiche matematiche e linguistiche ma anche per esempio sulle capacità relazionali. (Goleman, 1995)
L’intelligenza emotiva è definita da Mayer e Savoley (1997) come “una serie di abilità che spiega come la percezione emotiva delle persone varia in accuratezza. Più formalmente, l’intelligenza emotiva è l’abilità di percepire ed esprimere emozioni, integrare emozioni nei pensieri, capire e ragionare con le emozioni, e di regolare il proprio stato emotivo e quello degli altri.”
L’intelligenza emotiva viene divisa da questi autori in 5 componenti: la prima è la consapevolezza di sé, la capacità di riconoscere un sentimento nel momento in cui si presenta; la seconda serie di abilità riguarda invece il controllo delle emozioni; la terza componente riguarda la motivazione di se stessi, dominare le proprie emozioni per raggiungere un obiettivo, saper concentrare la propria attenzione, trovare motivazione e controllo di sè; la quarta riguarda il riconoscimento delle emozioni altrui, l’empatia, fondamentale nelle relazioni con gli altri; la quinta infine è relativa alla gestione delle relazioni, la capacità di riconoscere e dominare le emozioni altrui. (Goleman, 1995)
Nelle prestazioni sportive, le emozioni svolgono un ruolo di grande importanza. Gli atleti vivono una vasta gamma di emozioni determinate da ciò che sta accadendo nello specifico momento della gara, si può andare dalla gioia di aver fatto un punto o raggiunto un traguardo, alla tristezza/rabbia per aver commesso un errore o, ancora, la paura di affrontare un avversario che sembra più forte. Chiaramente sono la vittoria o la sconfitta a scatenare le emozioni più intense. Si è osservato che le esperienze emotive non sono fine a sè stesse ma hanno in qualche modo una funzione adattiva in quanto costituiscono un primo step verso il miglioramento della prestazione. Un fallimento o un errore probabilmente susciteranno rabbia e tristezza nell’atleta, un punto di partenza per riflettere su come migliorare le proprie performance per evitare risultati simili in futuro. Nella successiva competizione, se l’atleta prova rabbia e tristezza, potrebbe adottare nuove strategie per gestire queste emozioni. L’idea di base è che le emozioni forniscono un riscontro e che le persone sviluppano convinzioni meta-emozionali sulle emozioni associate al successo o all’insuccesso nelle prestazioni. (Lane et al., 2010)
A livello psicologico le differenze interindividuali sono date da fattori disposizionali che si possono rimandare al costrutto dell’Intelligenza Emotiva precedentemente descritto. Infatti uno studio ha rivelato che gli atleti con alti livelli di intelligenza emotiva tendono ad utilizzare più frequentemente tecniche come l’autoconoscenza, l’immaginazione, il controllo emotivo, il fissare obiettivi, l’attivazione e il rilassamento durante gli allenamenti e le competizioni. Ciò suggerisce una predisposizione degli atleti con un alto livello di intelligenza emotiva ad adottare comportamenti più adattivi durante le loro performance sportive (Laborde et al., 2016).
Sarebbe proprio questa la sotto-componente chiave dell’Intelligenza emotiva in ambito sportivo, essere in grado di comprendere e regolare le proprie emozioni nei vari momenti di una gara. Tra gli effetti più concreti e tangibili di una buona regolazione e gestione emotiva vi sono per esempio il tasso di infortuni e di sanzioni disciplinari. Una ricerca condotta da Angoorani et al. (2019) ha dimostrato che in un campione di calciatori era presente una differenza significativa in termini di infortuni tra chi aveva una buona capacità di regolazione emotiva e chi invece mostrava livelli più bassi con quest’ultimo gruppo che sembrava essere maggiormente incline a infortunarsi. Lo studio infine ha evidenziato che un buon livello di intelligenza emotiva può essere un fattore che riduce il rischio di ricevere cartellini rossi (la massima sanzione) ma qui la relazione è meno chiara e potrebbe essere influenzata anche da altri fattori.
Vista la centralità dell’intelligenza emotiva in queste dinamiche è importante sapere che questa non è immodificabile ma se sottoposta ad adeguati training può migliorare e portare diversi benefici come dimostrato dallo studio condotto da Persich et al. (2021) poco prima della pandemia che ha permesso di apprezzarne i risultati in un contesto particolarmente stressante
A cura del Dott. Fausto Verza
Dott. Alessandro Bargnani | CEO Cisspat Lab
Bibliografia
- Goleman, D., Intelligenza emotiva, Rizzoli, 1995.
- Mayer, J. D., & Salovey, P. (1997). What is emotional intelligence. Emotional development and emotional intelligence: Educational implications, 3, 31.
- Lane, A. M., Devonport, T. J., Soos, I., Karsai, I., Leibinger, E., & Hamar, P. (2010).
Emotional intelligence and emotions associated with optimal and dysfunctional athletic
performance. Journal of sports science & medicine, 9(3), 388-392
- Laborde, S., Dosseville, F., & Allen, M. S. (2016). Emotional intelligence in sport and exercise: A systematic review. Scandinavian journal of medicine & science in sports,26(8), 862-874
- Angoorani, H., Najafi, S., Sobouti, B., Zarei, M., & Nejati, P. (2019). The Association of Emotional Intelligence with Sport Injuries and Receiving Penalty Cards Among Iranian Professional Soccer Players.
- Persich, M. R., Smith, R., Cloonan, S. A., Woods-Lubbert, R., Strong, M., & Killgore, W. D. S. (2021). Emotional intelligence training as a protective factor for mental health during the COVID-19 pandemic. Depression and Anxiety, 1– 8. https://doi.org/10.1002/da.23202