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Crescendo Sportivi. Attività sportiva nell’età evolutiva
Lo sviluppo dell’essere umano passa da fasi di evoluzione, attraverso esperienze ed educazione in vari contesti di vita.
Per crescere in modo globale e armonico è necessario avere opportunità di instaurare relazioni, di avere occasioni di confronto sociale con i propri pari, con diverse persone con i relativi ruoli, venire a contatto con le istituzioni. Risulta utile esporsi a situazioni nuove ed ostacoli di diverso genere, per sviluppare capacità di adattamento e allargare la propria possibilità di interpretazione situazionale.
Da bambini la curiosità spinge naturalmente verso la scoperta del mondo. La famiglia e la scuola sono gli ambiti con cui il bambino viene a contatto, sono garantiti dallo stato come la base da cui il soggetto in età evolutiva possa partire a sperimentare e confrontare il proprio modo di interagire con il mondo attorno a sé e ricevere informazioni riguardo ad esso.
Questi contesti sono essenziali per garantire la crescita.
Non di meno, lo sport ricopre un ruolo di grande importanza, in generale per la popolazione, ma ancor più nei soggetti che si trovano in fase di sviluppo.
In Italia, il 59,4% della popolazione in età evolutiva, fascia di età dai 3 ai 17 anni, praticano uno o più sport nel tempo libero. Il 52,5 con continuità, il 6,9 saltuariamente (dati ISTAT registrati nell’annata 2017-2018).
Questo dato assume rilevanza in quanto sottolinea come più della metà delle famiglie italiane invitino i propri figli allo sport considerandolo essenziale per la crescita del figlio.
I benefici fisici del movimento motorio che conosciamo sono vari:
L’attività fisica bilancia lo stile di vita prevalentemente sedentario della popolazione odierna, a tutte le età. In particolare, è stato riscontrato che a seconda di come viene vissuta l’attività motoria durante l’età evolutiva, in particolare la fascia di età che va dai 6 anni a 14 anni, sarà influenzato il benessere e l’equilibrio psicofisico dall’adulto.
Risulta inoltre fondamentale per lo sviluppo per altri aspetti:
- A livello psico-fisico e motorio:
favorisce l’agilità, migliora la coordinazione, riduce il rischio di obesità, previene le malattie dell’adulto.
- Assume importanza evolutiva in quanto facilita dinamiche sociali e relative funzioni psicologiche associate a questa sfera come:
- la collaborazione, la comunicazione, l’interdipendenza, la subordinazione a dei tempi e a degli spazi, a delle regole.
- L’entrata in contatto con altre persone e stabilire una conoscenza reciproca che possa favorire una previsione di gioco sia nel compagno sia nell’avversario.
- Favorisce la fruizione di alcune norme e valori che risultano preziosi sia all’interno sia al di fuori dei contesti sportivi:
- l’accettazione delle diversità fisiche nella pratica di gioco e nella vita in generale <<l’avversario è alto e robusto, usa strategicamente il fisico, io non sono alto ma rapido ed elastico, uso l’agilità a mio favore, ed entrambe sono abilità utili e rispettabili in questo gioco>>. L’assottigliamento delle differenze culturali e di costumi <<quel ragazzo sembra tanto diverso da me, però gli piace giocare sulla fascia sinistra, a me sulla fascia destra, corre veloce e passa spesso la palla, ha un buon tiro, quando nuota, anche lui preferisce lo stile “farfalla”, come me, in realtà siamo molto simili>>.
Durante lo sviluppo, queste prese di coscienza sono di fondamentale importanza.
Il contesto sportivo è opportunità di continuo confronto e possibilità di sviluppo della consapevolezza di sé e di interpretare le esperienze altrui; ricevendo questa quantità di occasioni sociali si favorirà lo sviluppo di un’organizzazione cognitiva più avanzata e funzionale, favorendo così il famoso “salto qualitativo” di cui parla la teoria dello sviluppo di Vygotskiy.
Lo sport può rivestire grande importanza anche in casi di problematiche dell’età evolutiva e disturbi del neurosviluppo.
Ad esempio è stato osservato come l’attività fisica favorisca un miglioramento nelle attività esecutive in bambini che soffrono del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Questo disturbo è caratterizzato da difficoltà nel mantenere l’attenzione, difficoltà nel controllare adeguatamente il comportamento e da eccessiva attività psicomotoria.
La ricerca si è interrogata su quali tipi di attività che possano migliorare la gestione di questi aspetti problematici; l’interesse scientifico si è focalizzato su attività di tipo motorio all’aperto, si sono prese in considerazione attività sportive e ludiche differenti come l’atletica leggera o il ping pong.
I risultati che emergono e a prescindere dal tipo di attività sportiva, si riscontravano miglioramenti in ognuna delle seguenti aree
- Funzioni cognitive generali, in particolare proprio nell’attenzione
- Migliore socialità
- Più disciplina nel comportamento
- Miglioramento motorio
Lo sport inserisce il bambino all’interno di qualcosa di divertente e di condiviso, dandogli possibilità di mettersi alla prova e di allenarsi a padroneggiare la disciplina.
La possibilità di vivere lo sport come qualcosa di divertente, porta automaticamente il bambino ad allenare le sue facoltà psico-motorie e a accrescersi socialmente.
Trovare l’attività giusta, spronarlo dandogli coraggio e motivazione, seguirlo nel percorso sportivo, sottolineandone l’aspetto ludico, spesso sono sufficienti a vedere come avvenga da solo l’avvicinamento all’attività e il conseguente sviluppo.
Bibliografia.
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A cura del Dott. Luca D’Onorio De Meo
Dott. Bargnani Alessandro, CEO Psicologi dello Sport Italia