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I benefici del rilassamento
L’esposizione del proprio sé nei contesti di vita è necessaria per farsi conoscere ma anche per riconoscersi, in quanto solo nel confronto sociale possiamo confermare a noi stessi chi siamo.
Essa causa una rottura dei propri confini intra-personali per aprirsi all’altro e all’ambiente.
Nonostante siamo portati a questo continuo confronto, esso causa un’esposizione al rischio e quindi comporta una sensazione di stress e di paura.
La continua esposizione a fattori stressanti e la frequenza con cui si presentano periodi di tensione, fa emergere la necessità di gestire nel modo giusto i propri stati emotivi e di conseguenza la propria capacità di reggere la pressione.
Queste molteplici condizioni possono creare un’attivazione negativa: l’ ansia di non essere all’altezza e di non raggiungere i propri obiettivi e la paura di deludere delle persone che hanno lavorato con noi.
L’ansia e la paura non sono eliminabili, sorge però il bisogno di gestirle per renderle non solo tollerabili, ma trasformabili nella giusta spinta positiva; è necessario inoltre fare in modo che l’attivazione emotiva non impoverisca le nostre prestazioni, ma che possa farci vivere al meglio le fasi e i contesti sportivi che ci appassionano.
Le tecniche di rilassamento sono una serie di metodologie utili a riportare uno stato di controllo positivo e di distensione nel proprio corpo e nella mente. Aiutano a sciogliere i blocchi psicofisici ed emotivi e a concepire il proprio approccio con più concentrazione, con più creatività, con più padronanza della situazione circostante e delle proprie risorse.
Le tecniche di rilassamento differiscono a seconda delle modalità ma sono simili per tempi, obiettivi e modificazioni psicofisiologiche indotte.
L’obiettivo per riuscire a gestire questi stati fisiologici è l’accrescimento delle risorse mentali dell’atleta, partendo dall’esposizione della persona alle situazioni più critiche.
Le diverse tecniche di rilassamento agiscono sia a livello mentale che muscolare, inducendo così sensazioni psichiche interne di benessere, equilibrio e serenità.
“Non riuscivo nemmeno a entrare in acqua: arrivavo ai blocchi di partenza e correvo via.
Poi, piano piano, ho cominciato a prendere confidenza con il problema e a padroneggiare gli strumenti per fronteggiarlo.”
Federica Pellegrini, (confessione raccolta da Nicole Cavazzutiper OK Salute e benessere di luglio/agosto 2014)
Tanti sono gli esempi di atleti che utilizzano pratiche di rilassamento e meditazione nella propria routine quotidiana. Uno di questi fu Roberto Baggio, che si affidò al buddismo e alla meditazione per superare i momenti più difficili della sua carriera; un altro ex calciatore che ha utilizzato tali tecniche meditative è Ryan Giggs, che ha ammesso di aver trovato le forze di giocare fino ai 40 anni grazie a queste pratiche.
“Con lo yoga ho risolto tutti i guai e ho evitato gli infortuni.” R. Giggs
Edmund Jacobson, noto psicologo, ha elaborato una tecnica che si basava sull’osservazione delle emozioni collegate ai cambiamenti muscolari. Questa tecnica si basa sulla riduzione progressiva della tensione residua che rimane nei muscoli nei momenti di riposo e quindi rende questi momenti davvero rilassanti e rigeneranti.
Attraverso l’allenamento alla distensione, l’atleta impara a rilassare la muscolatura anche nei piccoli gesti quotidiani.
La persona inizia la tecnica assumendo una posizione comoda, preferibilmente supina. Si focalizza su un muscolo alla volta, lo tende per tre secondi e lo rilascia per altri tre secondi, percependo la differenza tra la fase di sforzo e quella di rilassamento. Dopo essersi rilassata, prosegue con un altro muscolo.
Ad ogni fase è utile ripetere mentalmente i passaggi, contando i secondi o spronandosi con frasi interne di percezione del proprio corpo e di progressivo rilassamento. Questo tipo di tecnica può essere utilizzata da ogni atleta e soprattutto in sport che richiedono uno sforzo combinato di forza e resistenza. Inoltre può essere applicata come tecnica defaticante a seguito di un allenamento o di una gara.
Oggi c’è un’ampia conoscenza di pratiche di rilassamento, alcune si concentrano su esercizi meditativi ed altre su esercizi di allungamento muscolare.
Il rilassamento progressivo di Jacobson, nella sua semplicità, è una tecnica che viene utilizzata a partire dagli anni ’30 ed è ancora molto diffusa in professionisti ed atleti.
Ognuno nella sua routine può esplorare le varie pratiche di rilassamento, trovando la tecnica più efficace per sé stesso a favore del benessere, della buona gestione degli stati psichici disfunzionali e della propria performance ideale.
Bibliografia:
- Crebelli M. “Le terapie di rilassamento.” In Pancheri P. (a cura di) Trattato di medicina psicosomatica. Firenze: USES, 1984.
- Biondi M. “Rilassamento, terapie.” Di Enciclopedia Medica Italiana, Tomo III. Firenze, 2000.
- Penati V. “Tecniche mentali per il potenziamento della prestazione sportiva.” Edizioni FS. 2019.
- Biondi M., Valentini M. “Terapie di rilassamento e biofeedback per ansia e disturbi somatici stress correlati” UOC Psichiatria e Psicofarmacologia Clinica, Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, Sapienza Università di Roma. 2017.
A cura del Dott. Luca D’onorio De Meo.
Dott. Bargnani Alessandro, CEO Psicologi dello Sport Italia